Pizza in teglia fatta in casa
Ogni
sabato, o quasi, nelle stories di instagram faccio vedere l’impasto della pizza. Lo chiamo il rito del sabato, lo mostro e
non aggiungo altro. Nel tempo ho risposto in modo timido e privato a chi mi ha
chiesto lumi su ricette e metodi. Una volta, sotto una foto, scrissi pure che
prima o poi ne avrei parlato in un post dettagliato. Racconto che ho rimandato
a lungo, consapevole che sarebbe stato un argomento difficile. Per me, tutto
diventa più difficile in proporzione a quanto ci tengo.
Ed
io alla pizza ci tengo tantissimo.
E’
il mio cibo preferito da che ho memoria: è legato al ricordo di mia nonna che
lo preparava ogni venerdì sera, ha il potere di riportarmi nella cucina di mia
mamma dove una me più grandicella rubava una pallina di impasto per fare la mia
pizzetta, ma se non è la prima volta che passate di qua, questi aneddoti li avrete già sentiti. La storia che voglio
raccontare oggi è un’altra.
La
storia di una ex-bambina che, con l’ostinazione che la contraddistingue, ha preso
una cosa che non le riusciva bene, i lievitati in generale, la pizza in
particolare, e con impegno e determinazione ha ottenuto risultati che sono
diventati il suo vanto.
Non
ho la planetaria, ne l’impastatrice, ne il forno a legna quindi tutto quello
che leggerete può essere replicato senza l’uso di attrezzi particolari. Fatta
eccezione per bilancia, ciotole, teglie e mestoli di legno, che sono utensili
reperibili in quasi tutte le cucine.
Serve
un po’ di pratica, tempo e voglia di mettersi in gioco. Inutile raccontare
favolette.
L’impasto
base da cui parto è una ricetta di
Gabriele Bonci, che si trova nel suo libro “Il gioco della pizza”. La sua
ricetta è l’unica che finora è riuscita a darmi grosse e soprattutto costanti
soddisfazioni. In questa preparazione viene utilizzato il lievito di birra che
a mio avviso, soprattutto se si è alle prime armi, è più semplice da gestire
rispetto al lievito madre. Dopo aver preso confidenza con gli impasti e le
lievitazioni ho iniziato ad usare anche il licoli (lievito madre liquido); di
seguito troverete entrambe le ricette.
La
quantità di lievito è piuttosto ridotta, questo fa sì che l’impasto sia più
digeribile e la lievitazione più lenta. L’idratazione della pizza è circa al
70%, questo fa sì che si ottenga una pasta molle e plastica, ma ben lavorabile.
La pizza che si ottiene seguendo questo procedimento è una pizza alta, molto
alveolata, non pesante, che supporta farciture e condimenti sostanziosi.
Marta
Pizza in teglia
Ingredienti
per due teglie
500
g farina 0 *
350
g acqua tiepida
20
g olio di oliva
10
g sale
3
g lievito di birra secco **
Farcitura
250 g pomodori pelati
200 g mozzarella di bufala
origano
Pizza in teglia con licoli
Ingredienti per due teglie
500 g farina 0 *
350 g acqua tiepida
20 g olio di oliva
10 g sale
70 g licoli
Per entrambe le ricette, il procedimento è il seguente:
L’impasto
La
sera prima preparate l’impasto. In una ciotola versate la farina
precedentemente setacciata e il lievito. Aggiungete l’acqua e mescolate
aiutandovi con un cucchiaio di legno. In questa prima fase non importa che
usiate le mani. Una volta che l’impasto sarà ben amalgamato unite il sale e poi
l’olio, mescolando sempre con il cucchiaio di legno. A questo punto, nonostante
la massa risulti grumosa e grezza, l’impasto è pronto per la prima
lievitazione. Riponetelo in una ciotola ben oliata, coprite con la pellicola e
con un paio di canovacci e fate riposare a temperatura ambiente per almeno un
ora.
Impasto prima del riposo |
Le
pieghe.
Dopo
aver fatto riposare l’impasto dovete effettuare le pieghe, per far inglobare
l’aria. Ponete il vostro panetto su una spianatoia ben infarinata, premetelo
delicatamente con i polpastrelli in modo da spianarlo leggermente, dandogli una
forma rettangolare. A questo punto tirate il lato basso del rettangolo,
stendete un po’ l’impasto e ripiegatelo a metà su se stesso, formando una
specie di tasca. Fate la stessa operazione con il lembo in alto, tirandolo
leggermente verso il passo e chiudetelo su se stesso.
Girate
“la tasca” di 90°, spianate ancora leggermente e proseguite con le pieghe.
Tirate delicatamente il lato alto, chiudetelo su se stesso, tirate il lato
basso chiudetelo su se stesso e ruotate di 90°. (qui trovate un video)
Ripetete
l’operazione per almeno tre volte, lasciando passare 10-15 minuti tra una piega
e l’altra.
A
questo punto riponete l’impasto in una ciotola oliata e grande il doppio della
massa che avete. Coprite con pellicola e con un paio di canovacci e riponete in
frigo per 18-24 ore.
Pieghe di rinforzo |
Pezzatura
e stesura.
Tirate
fuori dal frigo l’impasto almeno da 1 ora mezza a tre ora prima della
cottura.*** Lasciate scoperto per almeno 10 minuti, poi capovolgete l’impasto
su una spianatoia infarinata cercando di toccarlo il meno possibile. Spezzate
l’impasto utilizzando un tarocco o una spatola, evitando di tirarlo e
strapparlo, in modo da avere un taglio netto e preciso. Spezzatelo in due
pezzi, il quantitativo di impasto necessario per una pizza media è di circa 350
g. Raggiunto tale peso date una forma rotonda ai vostri panetti, lasciateli
riposare a temperatura ambiante fino al momento della stesura.
L’impasto
dovrà raddoppiare e risultare morbido al tatto.
Una
volta trascorso il tempo necessario rovesciate l’impasto su una spianatoia ben
infarinata. Premete delicatamente con i polpastrelli la pasta in modo da ottenere
la forma della teglia. Appoggiate l’impasto sulle vostre braccia e trasferitelo
sulla teglia, precedentemente spolverizzata con farina di semola.
Pezzatura e stesura |
Farcitura
e cottura
Spezzate
i pelati con le mani, eliminate l’acqua in eccesso e conditeli con olio e sale.
Farcite
la pizza con il pomodoro, spolverate con l’origano e infornate in forno non
ventilato al massimo della temperatura (220°-250°). Ponete la teglia nella
parte bassa del forno, controllando la cottura della base. (Nel mio forno cuoce
in circa 20 minuti.)
Lasciate
intiepidire e distribuite la mozzarella sulla superficie della pizza e servite.
Risultato finale |
*
La farina. La scelta della farina è importante, io leggo sempre sulla
confezione la percentuale di proteine. Quelle con cui mi trovo bene sono quelle
farine con proteine tra 11-12,5% I migliori risultati li abbiamo ottenuti con la
Buratto del Mulino Marino (12,23%). Dalla percentuale di proteine dipende la formazione della maglia glutinica, da cui deriva l'elasticità dell'impasto.
** Il
lievito. Il lievito secco è più facile da gestire, se però preferite quello
fresco fate la proporzione: solitamente 7 g di lievito di birra secco
corrispondono a 25 g di lievito di birra fresco. In questa preparazione il
quantitativo di lievito è molto basso, perché i tempi sono lunghi. Se volete
diminuirli dovreste aumentare la quantità di lievito, io ho ottenuto buoni
risultati facendola anche la mattina per la sera (12-10 ore prima) mantenendo
queste quantità di lievito e non facendo il passaggio in frigo ma lasciando
l’impasto a temperatura ambiente.
***
I tempi. A seconda della stagione in
corso e alla temperatura che avete in casa, a mio avviso non basta
togliere dal frigo l’impasto 1 ora e mezza prima. Quando fa più freddo io lo
tolgo dal frigo almeno 3 ore prima.
Sempre
per quanto riguarda i tempi io non sempre parto 24-18 ore prima a fare la pizza
(per quella che vedete in foto sì, ho rispettato le tempistiche) alcune volte
inizio la mattina per la sera. In questo caso, come ho già scritto sopra, non
faccio il passaggio in frigo.
Focaccia con lievito madre |
Le farciture provate fin ora che più ci sono piaciute:
- Bianca con cavolo nero stufato, salsiccia e mozzarella
- Bianca con patate schiacciate e scamorza affumicata
- Bianca con zucca al forno, cipolla caramellata e taleggio
- Rossa con burrata e pomodori confit
uuuuuuuhhhhhhhh
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