MtcS-cool : la cacio e pepe e il nostro ragù del cortile
Se
settembre ci ha viste impastare per realizzare il perfetto cestino del pane, la
seconda lezione ci ha messo di fronte alla mantecatura della pasta e alla realizzazione
di due ricette. Una cacio e pepe
classica ed una seconda ricetta più creativa.
Così
raccontata sembra una lezione facile. Alzi la mano chi non sa cuocersi un
piatto di pasta. Io vi vedo, nessuna mano alzata. So per certo che non la sta
alzando nemmeno un mio caro amico il cui cavallo di battaglia, ovvero l’unica
cosa che sa cucinare, è la pasta con l’”ortolina”.
A
fare un piatto di pasta siamo bravi tutti, o almeno lo crediamo.
Ma
sappiamo dosare il sale?
E
la quantità di acqua in cui bollire la pasta, la conosciamo?
La
sappiamo davvero preparare una cacio e pepe come si deve?
Partiamo
con ordine. Le cose da sapere sulla
cottura della pasta.
La
pasta va cotta in abbondante acqua salata. Per abbondante si intende 1l ogni
100g di pasta. Di sale ne occorre tra 8-10 g per litro di acqua. Si porta a
bollore l’acqua, si getta la pasta e si mescola una volta nei primi minuti per
una ventina di secondi. Si scola al dente, e qui si possono aprire numerosi
dibattiti.
Le cose da sapere
sulla cacio e pepe.
La
pasta deve essere cotta in abbondante acqua poco salata.
Il
pecorino deve essere a temperatura ambiente e grattugiato finemente. Deve
essere usato quello romano con almeno 12 mesi di stagionatura, pecorini meno
stagionati non reggono le alte temperature e quindi ad aggrumarsi e fare il
filo.
La mantecatura,
questa sconosciuta.
La
pasta va scolata 4-5 minuti prima del tempo previsto, direttamente nella
padella dove continuerà la cottura e dove è già presente il sugo. Il fuoco, in
questa fase è medio alto. Una volta scolata la pasta va fatta roteare la
padella in senso antiorario per i destrorsi, il contrario per i mancini, senza
staccare la padella dal fornello. Mettete le pinze al centro della padella e
fate roteare quest’ultima in modo che la pasta giri intorno al perno centrale.
In questa fase amido, acqua e grasso si emulsionano. Solo un minuto prima della
fine cottura, aggiungete se serve olio o un po’ di acqua, quindi inclinate la padella
in avanti e con un movimento rotatorio del polso dal basso verso l’alto fate
saltare la pasta in padella facendo leva sul bordo.
Con
queste nozioni in mano abbiamo preparato:
-
la cacio e pepe classica, per la quale abbiamo seguito alla lettera le
indicazioni date dall’insegnante e che ritroverete nella descrizione della
ricetta;
-
la pasta con il ragù del cortile. Per la seconda ricetta abbiamo optato per un
ragù veloce, di quelli che non devono stare ore a “pippiare” sul fuoco,
preparato con la carne di pollo e coniglio. Ragù con poco pomodoro, legato con il fondo bruno ottenuto con le ossa
ed arricchito con una manciata di nocciole aggiunte a fine preparazione.
Cacio e pepe
Ingredienti
per 4 persone:
400
g di spaghetti
120
g di pecorino stagionato grattugiato fino
Pepe
nero
Lessate
la pasta in abbondante acqua poco salata. Nel frattempo, sciogliete il
formaggio in una ciotola utilizzando l’acqua di cottura della pasta e aiutandovi
con una frusta. Aggiungete poca acqua per volta, fino ad ottenere una crema,
dopodiché tenete in caldo.
Scolate
la pasta 3 minuti prima del punto di dente e continuate la cottura nella
padella con un filo d’olio, il pepe e abbastanza acqua per permettere la cottura.
Fate riprendere calore sempre mescolando e agitando la pasta nella padella così
da creare un’emulsione tra amidi e grasso. Continuate fino ad arrivare a
cottura. Fuori dal fuoco e lontano dal fornello caldo aggiungete velocemente la
crema di pecorino, mescolate la pasta velocemente e servite fumante. Aggiungete
un altro pizzico di pepe sul piatto prima di servire.
Ragù del cortile
Ingredienti
per 6 persone:
600 g
di pasta
600g
di coniglio
600g
di pollo
5
cucchiai di passato di pomodoro
1
carota
1
costa di sedano
1
cipolla
nocciole
1
rametto di rosmarino
Scorza
grattugiata di un limone
Vino
rosso per sfumare
Sale
Olio
extravergine d’oliva
Per il
fondo bruno del cortile:
gli
ossi del pollo e del coniglio
½ carota
½ cipolla
1
gambo di sedano
Disossate
i pezzi di pollo e coniglio e utilizzate le ossa per la preparazione del fondo
bruno.
Per
il fondo bruno: fate tostare gli ossi in forno a circa 190°. Una volta che
saranno piuttosto coloriti aggiungete la carota, il sedano e la cipolla fatti a
pezzi grossolani. Fate cuocere ulteriormente, fin quando gli ossi non saranno
bruniti. Mettete il tutto in una pentola, coprite con l’acqua. Deglassate il
fondo della teglia, dove avete fatto cuocere gli ossi, con dell’acqua e versate i
succhi nella pentola assieme agli ossi. Fate bollire a fuoco basso per un paio
di ore. Una volta pronto, filtratelo e fatelo raffreddare. Una volta freddato è
possibile sgrassarlo, eliminando il grasso che sarà salito in superficie.
Per
il ragù: tritate la carne di pollo e coniglio a coltello. Tritate sedano,
carota e cipolla. In una casseruola rosolate gli odori tritati con l’olio
extravergine d’oliva, in seguito aggiungete la carne, fate rosolare a fiamma
media ed in seguito sfumate con il vino. Aggiustate di sale e lasciate andare a
fuoco basso aggiungendo il pomodoro e il rametto di rosmarino. Lasciate cuocere
facendo ritirare il pomodoro. Verso fine cottura unite la scorza di limone
grattugiata.
Tritate
le nocciole grossolanamente.
Cuocete
la pasta in abbondante acqua salata. Scolate la pasta tre minuti prima del
tempo di cottura.
Mentre
la pasta sta cuocendo, in una padella mettete dell’olio d’oliva e il ragù, fate
scaldare e aggiungete un paio di mestoli di acqua di cottura della pasta. Unite
la pasta nella padella, aggiungete il fondo bruno e procedete con la
mantecatura. Completate con le nocciole tritate.
Con queste ricette partecipiamo alla seconda MtcS-cool
io non l'avrei alzata la mano prima, ora forse si, meravigliose paste e il vostro ragù del cortile è uno spettacolo
RispondiEliminaMA brave brave, eh!!! :-*
RispondiEliminaRagù molto goloso complimenti
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