Gratin di cardi con vellutata vegetale
In
cucina, una delle preparazioni che mi ha sempre affascinata è quella della
besciamella. Come mi succede anche per le creme, mi piace osservare questo
composto addensarsi piano piano e prendere forma. Una specie di pozione magica,
che sotto la spinta del fuoco, si trasforma. Allo stesso modo la vellutata, o come la chiama mia mamma:
la besciamella vegetale.
Nel
gratin di cardi che Chiara ed io
abbiamo messo in tavola per il nostro rituale pranzo del sabato, abbiamo scelto
di utilizzare proprio questo tipo di preparazione. Le salse vellutate, come la
besciamella, appartengono alla categoria delle “salse base” ed anch’esse
vengono preparate a partire dal roux. Per i non addetti ai lavori, il roux è
quel composto fatto con burro (o comunque un grasso) e farina in ugual misura, che
serve per addensare le salse. Ne esistono di tre tipi: il roux bianco, quello
biondo e quello bruno. La differenza sta nel livello di tostatura del composto
burro-farina. Secondo Escoffier cuoco francese ed autore di libri, denominato “Cuoco
dei re, re dei cuochi", per le vellutate il roux da utilizzare è quello
bianco, noi in realtà preferiamo quello biondo. Però Escoffier è ricordato nei
secoli, noi no.
Le
scelta è ricaduta sulla vellutata, preparata utilizzando come liquido il brodo
vegetale. Volevamo infatti che la salsa avesse un sapore più neutro, in modo
che il cardo fosse il protagonista indiscusso del piatto.
Il
cardo è quell’ortaggio di colore bianco, che alla vista ricorda il sedano ed al
gusto il carciofo. Da non confondere con i carducci che sono invece le puliture
del carciofo.
Questo
gratin può essere un ricco contorno, ma all’occorrenza anche piatto unico,
dipende molto da quante porzioni vi scofanate.
Se
volete sapere qualcosa in più sulle besciamelle, le salse vellutate e le sue varianti vi
consigliamo di leggere, gli approfondimenti sul tema, del Calendario del ciboItaliano, che proprio oggi le celebra.
Marta
Gratin di cardi con vellutata vegetale
Ingredienti
per 4 persone:
600g
di cardi
1
limone
100g
pecorino semi stagionato
Una
spolverata di parmigiano
Pangrattato
Sale
e pepe
Per
la vellutata vegetale (dal libro “Dietro la lasagna”)
500ml
di brodo vegetale
50g
di farina
50g
di burro
Sale
Noce
moscata
Pulite
i cardi, eliminando la cima ed i filamenti esterni con l’aiuto di un
pelapatate. Tagliateli a pezzi di una decina di cm, lasciateli in ammollo per
qualche minuto con acqua acidulata e lessateli in abbondante acqua, sempre con poco
succo di un limone. Lasciateli cuocere finché non diventeranno teneri, non meno
di 20-30 minuti.
Nel
frattempo, preparate la vellutata. In una pentola, dal fondo spesso, sciogliete
il burro a fuoco medio. Fate schiumare a fuoco bassissimo, in modo da eliminare
più acqua possibile. Dopodiché, fuori dal fuoco, unite la farina tutta in una
volta. Amalgamate e proseguite la cottura a fuoco moderato. Non smettendo mai
di mescolare. Piano piano il composto diventerà più fluido, quando inizierà a
formarsi una leggera schiuma ed avrà un colore pallido dovrete aggiungere il
brodo. Se preferite un roux biondo, continuate la cottura un altro po’, mescolando
e lasciando imbiondire il mix.
Unite
il brodo poco per volta, avendo cura di stemperare bene prima il roux in poco
brodo. Continuando a mescolare portate a bollore, a fiamma bassa. Non appena la
salsa inizia ad addensarsi copritela e lasciate sobbollire dolcemente per 15
minuti, mescolando di tanto in tanto. Completate con una grattugiata di noce
moscata.
Una
volta pronta la vellutata, tagliate il formaggio a dadini e grattate il
parmigiano.
Sporcate
con una cucchiaiata di vellutata il fondo di una pirofila, fate un primo strato
di cardi, aggiustate di sale e pepe, coprite con un paio di mestoli di
vellutata, distribuite una parte dei cubetti di formaggio e continuate in
questo ordine fino al termine degli strati. Sullo strato finale, completate con
un filo d’olio e spolverizzare con parmigiano e pangrattato.
Ripassate
in forno statico per 15-20 minuti a 180°. Servite caldo.
Nota:
se desiderate ottenere una vellutata più densa, aumentate le dosi di burro e
farina. Al contrario se la volete più liquida diminuite le quantità.
Con questa ricetta partecipiamo alla Giornata che il Calendario del Cibo Italiano dedica alle alle vellutate:
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