Il maestrale addosso
“Dopo aver visitato il sud della Sardegna,
al nord non ci torni più”
Ha esordito così
il proprietario dell’appartamento, che per una settimana, sarebbe stata la mia
casa. Dopo un viaggio di diverse ore in nave ed altre di macchina sono arrivata
a Villasimius ed ho dato inizio alle
vacanze. Una settimana nel sud della
Sardegna, una settimana di bagni nella salata acqua azzurra dell’isola. Con
il vento come compagno di viaggio e il sole cocente sulla pelle.
Oltre a metterci
in guardia sulla bellezza del sud, il signor Luigi, ha indicato ai miei
compagni di viaggio e me, quale costa prediligere a seconda del vento. Se la
bellezza del sud, con il suo essere più selvaggio e meno patinato del nord ci è
balzato subito agli occhi, gestire i venti ci è riuscito meno. O meglio ce ne
siamo curati poco, sbagliando.
Se volete
piantare un ombrellone sulle spiagge sarde e sperare di non vederlo volare via,
un po’ di cose dovete saperle.
- Se non siete
pratici di venti, affidatevi al meteo e
osservate il disegno di come spira il vento, in base a quello cercate una
spiaggia riparata sulla cartina.
- Qualsiasi
spiaggia sceglierete abbiate fiducia, cadrete bene, il colore del mare è sempre turchese, cambia solo la sfumatura.
- Le spiagge sono
affollate è vero, specie quelle di sabbia, ma sono anche molto spaziose e se
arrivate di buon ora non avrete grossi problemi.
- Se
spira il maestrale meglio evitare escursioni in barca, io l’ho fatto e vi assicuro
il rientro in porto è stato tutto fuorché piacevole.
- Se in Puglia la
notte è buia buia, pure in Sardegna lo è, anche se non è scritto in nessuna
canzone. Le strade sono buie, quelle lungo la costa pure tutte curve, quindi poco adatte ai
deboli di cuore e stomaco.
Vi racconto
tutto questo, dopo aver riordinato le foto delle vacanze, con l’abbronzatura
che sta svanendo e la voglia di ripartire subito. Da qui, parte anche questo
piatto che parla di mare e della Sardegna. I
malloreddus sono i tipici gnocchetti sardi, a seconda della zona hanno dimensioni e nomi diverse. L'impasto prevede semola di grano duro, acqua e sale. Alcune volte lo zafferano è già presente anche nell'impasto. Il condimento con cui più spesso vengono presentati è il sugo
di pomodoro arricchito con salsiccia e zafferano. Non disponendo della salsiccia sarda, con la nostalgia
del mare a fare da sottofondo, ho deciso di utilizzare il pacco di pasta acquistato sull’isola condendolo con le vongole e zafferano.
Malloreddus
vongole e zafferano
Ingredienti
per 6 persone:
1 kg di vongole
veraci
500g di malloreddus
Pistilli di
zafferano
Prezzemolo
sale e pepe
olio
extravergine d’oliva
Mettete
le vongole a spurgare dalla sabbia. Controllate che siano ben chiuse, buttate
quelle aperte e quelle schiacciate e sciacquate le restanti sotto l'acqua
corrente. Disponetele in una ciotola coperte dall’acqua con due cucchiai di
sale grosso e 3 di sale fino. Lasciatele in ammollo per un ora e mezzo in frigo.
Scolatele con le mani e disponetele in uno scolapasta, cercando di non smuovere
troppo l’acqua. Passatale nuovamente sotto l’acqua corrente, e depositatele
nuovamente nella ciotola, dopo averla ripulita. Copritele di nuovo con l’acqua
fredda, due cucchiai di sale grosso e due di sale fino e mettetele in frigo.
Lasciatele in ammollo per un'altra mezzora/tre quarti d’ora. Di tanto in tanto
smuovete la ciotola delicatamente.
Dopodiché
prelevatele di nuovo con le mani, disponetele in uno scolapasta e passatele
nuovamente sotto l’acqua corrente.
A
questo punto controllatele una ad una, specie se la sabbia rilasciata è molta,
la soluzione acqua e sale dovrebbe averle leggermente aperte. Battete
leggermente la parte dell’apertura su un piano. Se le vongole sono da buttare,
le conchiglie saranno piene di sabbia nera e in questo modo potrete
accorgervene e buttarle.
Mettete
una padella con un filo d’olio sul fuoco, aspettate che sia calda, dopodiché
aggiungetevi le vongole. Coprite con un coperchio, il calore le farà aprire. Passi
5-10 minuti le vongole si saranno aperte, raccogliete il liquido di cottura che
si sarà formato e filtratelo con l’aiuto di un colino a maglie strette.
Sgusciatene metà.
Cuocete
gli gnocchetti in abbondate acqua salata. Prelevate un mestolo di acqua e fate
sciogliere lo zafferano. Una volta cotta la pasta unitela alle vongole, aggiungete
lo zafferano e saltate il tutto con il liquido rilasciato dalle vongole.
Fuori
dal fuoco aggiungete il prezzemolo tritato e servite.
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La pasta con le vongole mi piace da morire, ma con i malloreddi sardi dev'essere ancora più buona! Un abbraccio
RispondiEliminaNel periodo estivo una bella spaghettata con le vongole è obbligatoria, devo ammettere però che con gli gnocchetti ci stavano davvero bene!!
Eliminacon la voglia di mare e di vacanze prolungate che si ha in questo periodo hai fatto benissimo a scegliere le vongole anziché la salsiccia, per l'inverno e la carne c'è sempre tempo.
RispondiEliminaDa buona Pugliese ti dico che al sud, in qualunque punto di mare tu voglia perderti, non sbagli comunque, poi quella del vento che soffia è un'altra storia. Io l'ombrellone non me lo porto quasi mai dietro, mi fiondo in acqua, col materassino e chi si è visto si è visto.
L'ombrellone non lo considererei neanche di striscio. Osservavo i malloreddus ed effettivamente io me li aspettavo più piccini, quasi la metà, ma poi ho letto che la dimensione varia a seconda della zona. Ho imparato un'altra cosa, non lo sapevo.. ^_^
Bellissimo piatto e sicuramente anche squisito. Ciaooo, alla prossima..
Hai ragione per la carne e per l'inverno c'è ancora tempo, meglio godersi gli ultimi giorni d'estate. Io non riesco a non portarmelo dietro, sarà per la pelle color fantasma che mi ritrovo ma non riesco a non averlo con me.
EliminaAnch'io ho scoperto la storia delle dimensioni solo recentemente, mi era già capitato di mangiarli al nord della Sardegna ed in effetti erano più piccoli e così pensavo che fossero tutti, poi complice la vacanza di questa estate ho scoperto che variano.
Grazie Federica per esserti fermata a leggere il mio racconto!!