Il pranzo da Ambra e le sarde a beccafico


Sabato scorso, Marta ed io abbiamo macinato chilometri all’insegna della cucina e della convivialità. Con la Panda carica di cibarie e piccoli regali abbiamo fatto in una sola giornata Empoli – Pisa – Prato e ritorno. A pranzo ci aspettavano Ambra, Enrica e Alice per il nostro ormai consueto appuntamento “mangereccio”,  stavolta ospitato da Ambra. La padrona di casa aveva scelto come tema del pranzo la cucina del sud, accogliendoci nel suo giardino con una bella tavola imbandita e con una buonissima caponata ed un antipasto trapanese dal nome incomprensibile (e già dimenticato) a base di pane e pomodoro. Ognuno come al solito aveva contribuito portando una pietanza a tema: Enrica ci ha fatto assaggiare gli anelletti al forno che Simonetta Agnello Hornby descrive anche nel suo “Un filo d’olio”, mentre Alice ci ha tentate con la coviglia una mousse al cioccolato tipica della zona di Napoli. Immerse nei profumi del sud, le ore sono trascorse velocemente in compagnia di queste tre donne e di Federica la simpaticissima amica di Ambra ormai parte integrante del gruppetto. Dopo il pranzo un po’ a malincuore (e pure con una certa fatica) siamo ripartite alla volta di Prato dove si sarebbe  tenuta la conclusione del concorso legato all’evento enogastronomico “EatPrato” al quale abbiamo partecipato con una proposta arrivando in finale. Anche in questo caso, altri saluti e strette di mano con persone che solitamente leggiamo a distanza. La serata si è conclusa con noi due stanche, ma allo stesso tempo appagate e ancora una volta contente delle possibilità ed occasioni di crescita che questo piccolo spazio virtuale ci offre.
Devo ammettere che non siamo molto ferrate nella cucina del sud, ma proprio per questo l’idea di Ambra ci è piaciuta fin da subito perché ci ha permesso di sperimentare e di allontanarci dalla nostra tradizione. Ci siamo volute cimentare con un classico della cucina siciliana come le sarde a beccafico. Questo piatto prende il nome dai “beccafichi” volatili che approdavano spesso sulle tavole dei nobili durante il periodo della caccia. Il popolo per riprodurre questo piatto ripiegò su ciò che aveva a disposizione, ovvero le sarde, cucinandole nello stesso modo in cui venivano preparati i volatili. Esistono varie versioni di questo piatto che si differenziano per la farcia e per il metodo di cottura. Noi abbiamo optato per una cottura in forno, ma ad esempio la versione della zona di Messina prevede che le sarde una volta farcite vengano impanate e fritte.



Sarde a beccafico
Ingredienti per 6 persone:

1kg di sarde
200g di pangrattato
5 cucchiai di uvetta
4 cucchiai pinoli
succo di mezzo limone
erbe aromatiche fresche a piacere
una cinquantina di foglie di alloro
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

Pulite le sarde togliendo la lisca centrale e la testa, apritele a libro e tenetele da parte. Tostate il pangrattato in una padella con il fondo spesso mescolando con un cucchiaio di legno finché non diventa dorato. Togliete dalla padella e mescolate con un poco d’olio. Unite l’uvetta fatta precedentemente rinvenire nell’acqua, i pinoli e le erbe aromatiche. Aggiusta di sale e pepe.
Distribuite il composto sul lato interno di ogni sarda e arrotolatela su se stessa. Disponete i rotolini di sarde in una teglia ricoperta di carta forno alternandoli con delle foglie di alloro e stringendole bene in modo che non si vadano ad aprire in cottura. In una piccola ciotola preparate la marinata unendo il succo del limone con l’olio, il sale ed il pepe. Bagnate con la marinata le sarde e infornate a 180 °C per 10-15 minuti.

Nota: la ricetta è tratta dal libro "La cucina siciliana" de La cucina dei Calycanthus.
Nota 2: nella farcia andrebbe anche l'aglio, noi lo abbiamo omesso.
Nota 3: se avanza un po' di farcia può essere utilizzata per condire la pasta.


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5 commenti:

  1. Foto bellissime come sempre! Ammiro le vostre visto che stavolta io ero a secco... :-)
    E' stata davvero una bella giornata e per voi ancora più emozionante, visto il successo al contest!
    Ora piacevoli passate velocemente...iniziamo a pensare al pranzo autunnale allora! ;-)

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  2. Fotografato da Marta sembra bello anche il timballo!! Grazie per la bella giornata e complimenti per il contest! Siete semplicemente grandi!! E come suggerisce Alice, dopo la pausa estiva, ci ritroveremo per il pranzo autunnale!!!

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    1. Era molto bello il timballo!!!Va solo collaudata la sformatura e poi è fatta. Sulla tavola fa davvero un figurone ed è buonissimo!!!
      Assolutamente riorganizziamo a settembre!un bacio

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  3. ...questi piatti mi ricordano il mio viaggio in sicilia, specialmente le sarde mangiate a Porto Palo, e il timballo, che in inverno cucino spesso!

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    1. Il timballo era davvero buono, mai assaggiato prima!!!e le sarde sono come le ciliegie, non ti fermeresti mai!

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