Treccia da colazione
Alla fine la rinominarono la “bestia nera”.
Se cercate sul
web notizie riguardanti la “treccia Bertelli”
compariranno su i vostri schermi una sfilata di siti, blog, forum e
quant’altro dove questa famosa treccia viene spiegata e fotografata nella sua massima riuscita. Bene, se aveste
cercato il suddetto lievitato su questo
blog, fino ad oggi non sarebbe apparso niente. Niente di pubblico perlomeno.
Nel “dietro le
quinte”, ovvero nella nostra cucina,
questa treccia è stata provata per svariate
volte prima di ottenere un risultato soddisfacente. Si è conquistata così
la nomea di “bestia nera”, la ricetta che provi e riprovi, decantata da tutti
per la sua facilità e sicura riuscita e che a te invece proprio non vuol
venire. Cosa abbiamo fatto di diverso questa volta rispetto alle precedenti non
sono in grado di dirvelo, secondo me niente. Credo piuttosto di aver acquisito
una leggera, sia ben chiaro leggera,
familiarità con i lievitati. Con questo non
voglio scoraggiarvi, non è una ricetta impossibile. Se però come me avete
tatuato nell’anima il titolo di killer di lievitati e non vi dovesse venire
alla prima, provate una seconda volta.
Presto il miracolo della lievitazione accadrà anche nelle vostre cucine, io ne
sono testimone.
Il motivo per
cui non dovreste gettare le armi è che è
davvero una bella proposta per la colazione: è una treccia soffice e poco
dolce. Si presta ad essere mangiata così com’è, all’inzuppo e con aggiunta di
un po’ di marmellata in accompagnamento. Inoltre si mantiene per diversi giorni, stando attenti a conservarla in un
sacchetto di plastica chiuso (una volta freddata). Dopodiché se non l’avete
finita potete scaldarla nel tostapane e il risultato sarà comunque ottimo.
Un suggerimento a cui tengo è quello di fare due trecce piuttosto che una, sarà
più facile formare la treccia e limiterete la possibilità che l’impasto si
strappi.
Treccia Bertelli di Marina Braito
Ingredienti, per una treccia grande:
Ingredienti, per una treccia grande:
300g di farina 00
200g di farina manitoba
200ml di latte
100g di zucchero
75g di burro fuso
7g di lievito di birra secco
2 tuorli
1 pizzico di sale
Per la decorazione:
1 tuorlo
2 cucchiai di marmellata di albicocche
zucchero in granella
Setacciate la farina in una ciotola capiente e unite il lievito di birra secco. Sciogliete lo zucchero nel latte tiepido, dopodiché unite il tutto nella ciotola e mescolate. Unite metà del burro fuso e i due tuorli. Impastate. Una volta che l'impasto sarà incordato, aggiungete il rimanente burro fuso e il pizzico di sale, impastate nuovamente fino ad ottenere un impasto liscio e piuttosto morbido senza però lavorarlo troppo. Coprite bene la ciotola e lasciate riposare l’impasto in un luogo caldo lontano da correnti per 2 ore circa (io l'ho lasciato lievitare nel fono spento con la luce accesa). L’impasto dovrebbe raddoppiare di volume. Per formare un’unica treccia, trascorso questo tempo, dividete l’impasto in tre palline dello stesso peso. Lasciatele riposare almeno 15’ in modo che l’impasto si rilassi. Su di una placca rivestita di carta forno formate tre filoncini della stessa lunghezza e con questi fate una treccia a tre capi. Lasciate lievitare in un luogo caldo fino al raddoppio (1 ora circa).
Trascorso questo tempo filtrate il tuorlo con un colino a maglie strette e con l’aiuto di un pennello velate la superficie della treccia. Cospargete la superficie con lo zucchero in granella. Cuocete in forno preriscaldato a 180 °C per 40 minuti, fin quando la superficie non sarà dorata.
Estraete la treccia dal forno e lucidate la superficie con la confettura di albicocche precedentemente allungata con un poco di acqua calda.
Nota: se decidete di fare due trecce piuttosto che una grande, prima di formare le palline dividete l'impasto in due parti uguali e poi procedete come per farne una.
Nota: se decidete di fare due trecce piuttosto che una grande, prima di formare le palline dividete l'impasto in due parti uguali e poi procedete come per farne una.
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Complimenti per non esserti arresa.. con i lievitati secondo me è tutta questione di famigliarità (e, in secondo luogo, una spruzzata di culo :D )
RispondiEliminaMi piace molto questa treccia, e il fatto che sia poco dolce gioca ancor più in suo favore.
Un abbraccio
Sai che quando ho visto che finalmente l'impasto era lievitato ho pensato proprio che la differenza rispetto alle precedenti fosse stata una miracolosa spruzzata di C!
EliminaUn abbraccio
Adoro tutti i lievitati da colazione e questa treccia è uno spettacolo! La proverò quanto prima!
RispondiEliminaPure io li adoro, loro adorano un po' meno me, visto che non sempre mi vengono alla prima, però quando lievitano è una grande soddisfazione!!
EliminaSalve , si può sostituire il burro con olio? Se si in che dose?
RispondiEliminaSecondo noi sì, puoi sostituire il burro con 60g di olio. Però non l'abbiamo mai provata, se vuoi un lievitato con olio senza burro qui sul blog trovi "il pane dolce del sabato" anche quello è una treccia da colazione, preparata senza l'uso dei latticini
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