Non chiamatela taieddhra
I tuffi dagli scogli, le spiagge affollate, la moltitudine di
persone che passeggiano per Otranto.
Io in Puglia, a differenza di Chiara ci sono stata un paio di
estati fa. Sono arrivata in Salento in macchina, un viaggio di più di 900 km,
fatto con una vecchia punto. Non ero mai andata così a sud, un viaggio
lunghissimo, Cerreto Guidi- Otranto in un solo giorno. Sorrido ancora al
ricordo della sensazione di essermi sentita “arrivata” una volta avvistato il
cartello Puglia. Se siete diretti in Salento però, quando avrete raggiunto quel
cartello sarete solo poco più che a metà strada.
Avevamo affittato un piccolo appartamento poco fuori Otranto,
in un paesino dove “la notte è buia buia”, come dice una canzone, o almeno lo è
il percorso per arrivarci.
Dalle finestre dell’appartamento non si vedeva il mare ma
campi e campi di folti olivi.
Il mare poco distante è di un turchese\azzurro intenso, ci
passeresti ore a bagno.
Durante quella vacanza, io da sempre amante della sabbia, ho
scoperto gli scogli, un mondo nuovo e altrettanto bello.
Mi sono innamorata di Lecce, e soprattutto della pietra
leccese, del colore che ha verso il tramonto, ho ballato (leggete pure
saltellato) a ritmo della Taranta alle sagre paesane, sono rimasta
impressionata dalle barocche luminarie presenti in ogni paese (piccolo o grande
che fosse), ho mangiato le pittule, i pasticciotti, il cavallo no, non ce l’ho
fatta.
La taieddhra non l’ho mangiata, devo quindi ringraziare l’MTC
per avermela fatta conoscere.
Dopo aver fatto la ricetta di Cristian la nostra fame è stata
saziata, ma non la nostra curiosità . Abbiamo seguito la tradizione perché
volevamo apprezzare la ricetta così com’era, senza aggiungere e senza togliere
niente, incuriosite soprattutto dall’abbinamento cozze-formaggio che ci era sembrato
un po’ ardito.
Una volta apprezzata e promossa la tradizione abbiamo
iniziato con le modifiche e la rivisitazione. Abbiamo dimezzato le dosi (mica
eravamo sicure della riuscita!!) e cambiato alcuni ingredienti, così è venuta
fuori una ricetta fuori dalla tradizione, ma con alcuni caratteri tipici.
Il riso, il pesce, le patate e il metodo di cottura.
Non chiamatatela taieddhra
Ingredienti
160g di riso Roma
200g di patate
260g di sardine
170g di zucchine
una mozzarella
olio extravergine d’oliva
Pulite le sardine eliminando la testa e la lisca interna. Con in
resti delle sardine, fate un brodo che poi utilizzerete per bagnare il riso.
Preriscaldate il forno a 180 °C. Pulite tutte le verdure e
tagliatele a rondelle molto sottili con l’aiuto di una mandolina. In una
ciotola mescolatele tutte insieme e conditele con un filo d’olio. Ungete il
fondo della teglia e fate uno strato con la metà delle verdure. Sciacquate il
riso sotto l’acqua corrente e mettetelo nella teglia sopra lo strato di verdure
livellandolo bene. Disponete sopra al riso le sardine con il brodo di pesce
preparato con gli scarti. Cospargete più di metà mozzarella tagliata a fettine
sottili e fate un altro strato con le verdure rimaste. Se necessario aggiungete
dell’ulteriore acqua in modo che arrivi a filo dell’ultimo strato di verdure. Terminate
con la mozzarella rimasta e infornate a 180 °C per un’ora.
(english version)
160g of rice
200g of potatoes
260g of sardines
170g di zucchini
1 mozzarella cheese
Extravirgin olive oil
Rinse the sardines and remove the
fishbones and the heads. Prepare a stock with the fishbones, you will use for
the preparation of the rice. Preheat the oven at 180 °C. Rinse the vegetables
and slice them into rounds. Place the vegetables in a bowl and season with
olive oil. Grease a baking dish with olive oil and place half of the vegetables
at the bottom. Cover the vegetable layer with the rice previously rinsed. Place
over the rice the sardines and their stock. Add half of the the sliced mozzarella
cheese and distribute it over the sardines. Terminate with the remaining
vegetables. Add more water so it get to wire the last layer of vegetables. Add
the remaining mozzarella cheese and cook the taieddhra in the oven at 180 °C
for about one hour.
Con questa ricetta partecipiamo alla sfida dell'MTC n. 30
Bellissimo il tuo racconto della vacanza in Puglia! E buonissima la versione di riso, patate e... :)
RispondiEliminaGrazie mille Isabel!!
EliminaLa Puglia è ancora nel taccuino dei viaggi da fare..Ma mi sa che mi manca quasi tutto il sud. Di certo il tuo racconto mi ha messo ancora più voglia :)
RispondiEliminaCi devi andare, davvero!! Anche a me manca praticamente tutto il sud, e spero di rimediare al più presto. A sud sono stata solo in Puglia, oltre al Salento ho passato un paio di giorni sul Gargano, ed in entrambi i posti sono stata benissimo (anche se il salento mi è piaciuto di più).
EliminaOgni volta l'MTC è un viaggio, nei ricordi, nei sapori e uno stimolo sempre nuovo. Mi piace la versione con le sardine e la mozzarella che contrasta il sapore forte. Brave ragazze. Un bacio.
RispondiEliminaGrazie Annarita sei sempre gentilissima. Concordo con te, l'MTC oltre a metterci alla prova ci fa viaggiare rimanendo ferme, ci offre dei viaggi (mentali) bellissimi. Dovendo scrivere questo post mi sono messa a guardare le foto scattate e mi è venuta una gran voglia di tornarci in Puglia.
EliminaUn bacio
Molto buona la tua versione e il tuo racconto mi ha fatto venire ancora di più la voglia di ritornare in Puglia. Complimenti
RispondiEliminaGrazie mille. La voglia di tornare in Puglia è tornata anche a me guardando la foto, cucinando le due taieddhre.
EliminaOra mi metto a piangere di nostalgia..e mi tocca pure scegliere quale di queste appetitosissime ricette fare per prima!..mi avete messo un crisi..! ;-)
RispondiEliminaPrima la tradizione, poi quella rivisitata ;)
EliminaBella anche questa versione ragazze e bello il racconto che l'accompagna.!
RispondiEliminaGrazie e buona serata
Dani
Grazie Daniela è tutto merito vostro che ogni mese ci proponete ricette sempre più belle!
Eliminagrazie :-)))) !
EliminaE' bello vedere tutte le vostre versioni in questi giorni... ognuna con la vostra firma, personalizzata, diversa per qualcosa, anche nelle foto... e mentre sfoglio blog, sogno un piatto abbondante e una vacanza in Puglia... :-)
RispondiEliminaSi è stato un mese pieno di riso, patate e...
Eliminaed è proprio questo il bello dell'MTC: tante ricette, una diversa da quell'altra, ognuna con una storia da raccontare, tante cose da imparare grazie agli approfondimenti...sono già in attesa della ricetta del mese prossimo :))
bella bella bella!!!!! bravissima!!!
RispondiEliminaGrazie Antonella!
EliminaHai raccontato la mia vacanza! L'ultima in Salento è stata la scorsa estate ma so già che ritornerò non so quando perché non voglio mettere mai limiti alla provvidenza.
RispondiEliminaE la tua tiella dice tutto questo.
Un forte abbraccio, Pat
Io ci ritornerei subito. Peccato che non sia proprio dietro l'angolo!In generale conosco poco il sud d'Italia e mi dispiace molto perché sono sicura che ci siano tanti posti meravigliosi da scoprire.
Eliminaun bacio
Ciao Marta!
RispondiEliminaA chi lo dici quanto è lungo il viaggio! Pensa che io ogni volta mi devo fare 1200 km :-( e quando vedo il cartello Puglia so di non esser arrivato, visto che ne mancano altri 350 per il Salento, ma una volta giunti si è ripagati di tutta la fatica fatta :-)
Della tua versione di taieddhra mi incuriosisce molto l'utilizzo della mozzarella che con le sardine deve aver dato al piatto un sapore particolare e interessante.
Grazie mille!
Cristian
Hai decisamente ragione, quando si arriva in Salento la fatica scompare, con poco. Basta dare uno sguardo al mare, o perdersi per qualche paesino.
EliminaA noi è piaciuta molto anche questa versione, ma dobbiamo ringraziare te per averci dato la possibilità di provare la versione tradizionale!!