Il caffè di Rosalia
“Ogni
ninfa ha il suo rito, e quello di Rosalia era il caffè d’u parrinu, celebrato
soltanto all’arrivo di mamma e a quello di zia Teresa. La cuccuma del “caffè
speciale”- come lo chiamava Giuliana- brontolava sul fornello, il coperchio ben
chiuso, ma dal beccuccio sfuggiva un profumo speziato, anticipo del pieno
aroma, e ci raggiungeva sottile sottile, penetrava nelle narici e poi invadeva
la stanza: un misto di cacao, vaniglia, chiodi di garofano, caffè e cannella.
Occhi a mandorla e mani piccole, Rosalia, sempre nerovestita, con il fazzoletto
annodato sulla nuca e il grembiule legato in vita di un blu acceso, non scuro
come quello delle altre fimmine maritate- suo unico vezzo-, si destreggiava
tenendo d’occhio la cuccuma: sempre pronta al sorriso, controlla oca i suoi
piccoli e dava conto a tutte, grandi e piccine.
Dopo
aver versato il caffè nella tazzine, Rosalia lo offriva a mamma e a Giuliana;
poi si dedicava a me e a Chiara. Non permetteva alla bambinaia di interferire:
voleva farcelo assaporare lei stessa, il suo caffè d’u parrinu, come si doveva.
Sollevava la tazzina fumante e versava un po’ di caffè sul piattino; vi
soffiava sopra e mi incoraggiava a soffiarvi a mia volta, piano piano, senza
farlo schizzare. A quel punto, come fosse un cucchiaio mi porgeva il piattino
inclinato con il caffè, fumante ma non più bollente, e mi metteva sotto il
mento un tovagliolo ricamato, ‘nsamai ci fossero state delle scolature. Mentre
succhiavo quel liquido nero, i singoli ingredienti rivelavano la loro identità.
A turno, uno prendeva il sopravvento sugli altri e si distingueva, per un
attimo di gloria fugace, prima di tornare a confondersi: ne prendevamo pochi
sorsi, ma erano deliziosi.”
"Con
un filo d’olio" di Simonetta Agnello Hornby
che bello il rito del caffè....pensare che lo prendo sempre di fretta, schiaccio un pulsante e zac è fatto..... ma adoro la preparazione con la moka che si fa da mia mamma, mi piace la calma, i gesti, il profumo che si spande, il gorgogliare della macchinetta. Bella atmosfera.... ciao.
RispondiEliminainfatti, il più delle volte si è sempre di fretta!Proprio per questo ci è piaciuta subito questa descrizione del caffé di Rosalia..
Eliminasplendido libro ambientato in un posto fantastico. Le ricette sanno proprio di famiglia :)
RispondiEliminaquesto caffè mi ha intrigato subito ma non l'ho mai rifatto.Brava!
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Cla
Hai letto il libro?!A me è piaciuto molto e mi ha fatto venir voglia di scoprire i luoghi descritti..non sono mai stata in Sicilia!
EliminaNon l'ho letto! Mando subito Mauro alla ricerca...Foto bellissima, sembra che esca fuori l'odore del caffè.. buono..
RispondiEliminaE io che per un attimo ho pensato chi è Mauro!!Poi ho capito!Cmq la biblioteca di castelfiorentino è la soluzione!
EliminaHo letto un paio di giorni questa ricetta su quel libro e mi ha incuriosita tantissimo. E' proprio il caso che la provi, sono ancora più tentata adesso. Quel vecchio macinino è bellissimo. Baci, buna giornata
RispondiEliminaciao carino il tuo blog e questo caffè non l'avevo mai visto o sentito nominare. Bella la foto con il macinino...
RispondiEliminaEccomi Rasta, complimenti per il blog, da oggi ti seguo!!! Ciao ciao
RispondiEliminaResy